L’oro bianco e l’argento sono simili per colore e lucentezza; entrambi sono materiali versatili che si prestano a realizzare gioielli di ogni tipo, dalle collane ai ciondoli, dai bracciali agli orecchini. Se volete imparare a distinguere l’oro bianco dall’argento, possono essere utili una breve introduzione alle loro caratteristiche principali e qualche semplice accorgimento.
Cominciamo?
Oro bianco e argento: cambia la composizione
Una prima, fondamentale differenza tra l’oro bianco e l’argento è la provenienza.
In natura l’oro bianco non esiste. Infatti, diversamente dall’argento, non è un metallo puro, ma una lega di materiali che vengono uniti all’oro (l’oro giallo, quello “classico” per così dire) per aumentarne resistenza e durata.
Al suo stato originario, l’oro è un metallo tenero, duttile e malleabile. Perché possa venire lavorato, l’oro puro (a 14 o 18 carati) deve venire assemblato ad altri metalli, che nel caso dell’oro bianco possono essere palladio, argento, rame, nichel o zinco.
L’argento invece è un metallo presente in natura, sia allo stato puro che in composti con altri materiali, come lo zolfo.
Oro bianco e argento: cambia il valore
L’oro bianco e l’argento si distinguono anche per la quotazione e il valore.
Essendo una lega, l’oro bianco viene quotato in base al titolo, ovvero la quantità di metallo puro in rapporto al peso, espressa in millesimi o in carati (kt o ct).
Per esempio, un gioiello in oro bianco 18kt o 750‰ contiene 18 grammi di oro puro su 24 di lega, pari a 750 millesimi di oro puro su 1.000 di lega; i restanti 250 millesimi comprendono altri metalli. Un gioiello in oro bianco 14kt o 585‰ contiene meno oro puro, e di conseguenza è meno giallo e meno prezioso di un gioiello 18 carati: ci sono 14 grammi di oro puro su 24 di lega, o, detto in millesimi, 585 millesimi di oro puro sui 1.000 totali.
Riassumendo: più carati ci sono, più oro puro è presente nella lega. L’oro bianco utilizzato dagli orafi per realizzare i gioielli che trovi in vendita nel nostro negozio online è sempre di 18 o 14 carati.
Nel caso dell’argento, il valore viene determinato dalla sua quotazione al grammo, che oggi è di circa 70 centesimi di euro. L’oro puro, che compone sempre la quota maggiore della lega dell’oro bianco, si attesta intorno ai 46€. L’oro bianco ha quindi un costo e un valore maggiore dell’argento.
Oro bianco e argento: diversi nella manutenzione
Brillanti e luminosi, l’oro bianco e l’argento sono ampiamente utilizzati in gioielleria. Proprio la caratteristica di riflettere la luce è all’origine del nome “argento”, che discende dal latino argentum e prima ancora dal greco argòs, ovvero “splendente, candido, bianco lucente".
Con il passare del tempo, però, l’argento potrebbe ossidarsi e scurirsi. In questo caso, va lucidato per rimuovere lo strato opaco e restituire ai gioielli in argento il loro splendore originario.
L’oro bianco si ossida meno facilmente, soprattutto se si ha l’accortezza di tenerlo al riparo da sostanze aggressive come creme, profumi, detersivi e saponi.
Sia l’oro bianco che l’argento possono essere sottoposti a una procedura di manutenzione straordinaria, la rodiatura. Quando vengono rodiati, i gioielli vengono ricoperti con un sottile strato (appena 1 micron) di sali di rodio, un metallo nobile ancora più raro e prezioso dell’oro. La placcatura in rodio rende gli oggetti più lucidi e resistenti.
Oro bianco e argento: un consiglio (facile facile) per distinguerli...
Il sistema migliore per sapere di quale metallo sono composti i vostri gioielli è cercare il marchio distintivo (chiamato anche punzonatura), un piccolo timbro apposto sul gioiello contenente un numero espresso in millesimi che si riferisce alla loro composizione.
585 e 750 sono i codici degli oggetti in oro, bianco e non solo. Tornando agli esempi visti sopra, se un oggetto è marchiato con 585 significa che è composto al 58,5% da oro puro (14 carati); se è marchiato con il numero 750 la presenza di oro puro è del 75% (18 carati).
I numeri che identificano l’argento sono 999, se il pezzo è di argento puro, e 925, seguito o preceduto dalla lettera S, che sta per sterling: in questo caso si tratta di una lega composta al 92,5% da argento puro e da una parte di rame.
Di solito il marchio distintivo si trova sulla chiusura di una collana o di un braccialetto, o sulla fascia interna di un anello o di un orecchino.
… e 3 per capire se è vero oro bianco o vero argento
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Osservate con attenzione
Guardate bene il gioiello in ogni suo dettaglio per capire se il colore è uniforme o ci sono differenze o scolorimenti sospetti. -
Usate una calamita
Oro e argento sono materiali inerti e non ferrosi, che non vengono attirati dai campi magnetici. Con una calamita (meglio se professionale, come quella che trovate in ferramenta) potete verificare se l’oggetto che state esaminando è in vero oro o argento o no. -
Fate il test del galleggiamento
Anche questo è un test che potete fare facilmente in casa, in particolare per l’oro. Riempite un bicchiere di acqua e lasciatevi cadere il vostro gioiello. Essendo un metallo pesante, l’oro va subito a fondo. Se il gioiello galleggia o non affonda velocemente, non è in vero oro.
Volete conoscere altri test fai-da-te prima di rivolgervi a una gioielleria? Ecco altri consigli per riconoscere l’oro anche senza timbro con test veloci, pratici e casalinghi.